Con l'arrivo dell'esclusivo boxer turbodiesel anche sull'Impreza, la Subaru ha completato il processo di "normalizzazione" dei suoi modelli, storicamente anticonvenzionali. Il blasonato costruttore giapponese non ha mai dato troppa importanza allo stile e le Impreza, in particolare, sono sempre state considerate auto bruttine, persino sgraziate, pur promettendo emozioni forti e prestazioni esagerate. E ciò bastava per renderle attraenti.
Il nuovo modello, dopo la profonda trasformazione estetica in direzione dei gusti europei e, ora, l'introduzione della versione a gasolio, diventa così un'auto normale, da prendere in considerazione anche in alternativa a una Golf o a una Focus, tanto per citare due tra le possibili concorrenti. Merito della linea, che rinuncia al terzo volume, guadagnando in dinamicità e compattezza e, soprattutto, del sorprendente 2 litri turbodiesel a cilindri contrapposti potente, ben equilibrato e, soprattutto, assai parco nei consumi. Gira in basso e ai medi regimi con una naturalezza sorprendente, va su che è un piacere e spinge con altrettanta decisione, col contributo di un turbocompressore a geometria variabile. Pure la coppia è abbondante, ma per riprendere da bassa velocità bisogna comunque fare ricorso al cambio, un inedito sei marce che, all'inizio dà la sensazione di essere un po' contrastato poi, quando si prende la mano, si lascia manovrare senza troppe resistenze. Comunque, su tutto emergono la docilità e la facilità di guida, oltre alla sicurezza di marcia assicurata dal raffinato sistema di trazione integrale e dal telaio di nuova concezione. Una nota la merita anche il confort. Molto sileziosa a tutti i regimi, la nuova Impreza si avvantaggia della notevole efficacia delle sospensioni, in grado di isolare molto bene gli occupanti.
FONTE: QUATTRORUOTE
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